Quando abbiamo cominciato la costruzione della nostra prima scuola ad Otsir abbiamo capito l’importanza del coinvolgimento della comunità locale nel progetto. E così gli uomini sono stati impiegati negli scavi e nelle varie fasi della costruzione.
Ma per impastare il cemento ci vuole l’acqua che a quel tempo non arrivava al villaggio e non c’erano mezzi per trasportarla.
Così le donne del villaggio hanno cominciato a rifornire il cantiere portando sulla testa degli enormi contenitori da 50 litri. E le bambine non hanno esitato a fare la loro parte.
